Progetto Karachaganak

http://www.eni.it/italiano/notizie/riviste/ec597_4.html

Il primo contratto firmato è un accordo di Production Sharing per lo sviluppo del giacimento di Karachaganak, un campo a gas e condensati vicino alla città di Aksaj nella regione di Uralsk nel nord-ovest del Paese. Le riserve del campo, recuperabili in 40 anni, sono stimate pari a 500 miliardi di metri cubi di gas e 300 milioni di tonnellate di olio e condensati.
L'accordo conclude una fase di lunghi negoziati iniziati nel 1992 quando l'Agip, la British Gas e la Repubblica del Kazakhstan avevano firmato ad Almaty un Protocollo di intesa in base al quale Agip e British Gas acquisivano il diritto esclusivo di negoziare un Production Sharing Agreement per lo sviluppo e la messa in produzione del campo.
Nel marzo 1995, si era arrivati alla firma di un accordo preliminare di Production Sharing (PSPA), che ha consentito al consorzio Agip e British Gas, da un lato, di iniziare a operare sul campo per creare idonee condizioni di manutenzione, protezione ambientale e sicurezza e, dall'altro, di continuare a negoziare per raggiungere l'accordo finale senza dover temere che la situazione tecnico-produttiva del campo si deteriorasse.
Quest'anno la società americana Texaco, che da tempo aveva manifestato il suo grande interesse a partecipare allo sviluppo del campo, ha formalizzato la sua partecipazione, acquisendo da Agip e British Gas una quota del 20% del progetto e, all'inizio di novembre, la più grande società petrolifera russa, Lukoil, ha acquisito una quota del 15%.
Le partecipazioni nel campo sono quindi ad oggi le seguenti: Agip (32,5% con ruolo di operatore), British Gas (32,5% con ruolo di operatore), Texaco (20%) e Lukoil (15%).
Sulla base del nuovo accordo siglato, le compagnie acquisiscono il diritto di sviluppare e operare il campo per i prossimi 40 anni.
Gli investimenti previsti dal progetto sono circa 7 miliardi di dollari (la quota dell'Agip è pari a oltre 2 miliardi di dollari) e i partners avranno diritto ad acquisire una quota della produzione del campo tale da consentire il recupero degli investimenti e una adeguata remunerazione.
Karachaganak sarà sviluppato per fasi successive, in funzione della capacità di assorbimento della produzione da parte del mercato kazakho e russo e in attesa di disporre delle infrastrutture necessarie all'esportazione.
Inizialmente si prevede di produrre 3,6 milioni di tonnellate/anno di olio e condensati; dal 2001, attraverso il ripristino di alcuni pozzi esistenti, la perforazione di nuovi pozzi, l'installazione di un impianto di separazione, di trattamento e di reiniezione gas e la costruzione di un impianto di trattamento dei liquidi, la produzione e le vendite dovrebbero salire a 5 miliardi di metri cubi/anno di gas e ad 8 milioni di tonnellate/anno di olio e condensati.
Circa 6 milioni di tonnellate all'anno di liquidi verranno trasportati fino al Mar Nero dal nuovo oleodotto (Caspian Pipeline) che dovrebbe entrare in funzione alla fine del 2000.
Il livello massimo delle vendite è previsto intorno ai 12 milioni di tonnellate di olio e condensati e 15 miliardi di metri cubi di gas.
Per quanto riguarda il Caspian Pipeline che collegherà il Kazakhstan al Mar Nero, l'Agip, in qualità di azionista, partecipa alla sua costruzione.
Partners di maggioranza del consorzio sono i governi russo, kazako e omanita, che insieme controllano il 50%. Il rimanente 50% è attribuito a società petrolifere titolari di diritti per lo sfruttamento di giacimenti situati nella regione servita dall'oleodotto. Sono presenti, oltre all'Agip, le russe Lukoil, Rosneft, la compagnia kazaka Munaigaz, le occidentali Chevron, Mobil, British Gas ed Oryx. Operatore della nuova linea sarà la compagnia russa Transneft.
L'accordo prevede che il finanziamento dell'opera, pari a circa 2 miliardi di dollari, sia a carico totale delle società petrolifere che partecipano al consorzio. Pertanto, ciascuna azienda investirà una cifra pari al doppio della quota azionaria posseduta.
Il nuovo oleodotto contribuirà in maniera decisiva allo sviluppo e alla esportazione delle risorse petrolifere del Kazakhstan, che non possiede uno sbocco naturale verso il mare aperto. La partecipazione del Governo russo al consorzio garantisce, inoltre, il passaggio del greggio prodotto in Kazakhstan nel territorio della Federazione russa, fino al porto di Novorossiysk sul Mar Nero.
La realizzazione del Caspian Pipeline, di cui attualmente è in costruzione il primo tratto che parte dal Mar Nero, richiederà circa due anni e consentirà un flusso iniziale di circa 30 milioni di tonnellate l'anno di greggio (quota Agip: circa 3 milioni di tonnellate/anno).
La creazione di questo nuovo oleodotto conferisce nuovo valore alle riserve possedute in Kazakhstan dalle società partecipanti e pone le premesse per procedere alla concretizzazione di progetti di più ampio respiro.

Nessun commento: